Prendersi cura

Per prendersi cura dei malati che si rivolgono all’hospice è fondamentalmente una visione multidimensionale del paziente che non si può ricondurre ad una malattia ma ad una condizione esistenziale di disagio che, insieme ad adeguate terapie mediche e cure infermieristiche, richiede una capacità di accoglienza della persona nella sua interezza, senza dimenticare chi gli vive vicino come familiare, come amico, come compagno.

Un lavoro di squadra

Per svolgere questo compito, ambizioso e impegnativo ma indispensabile, si deve impostare l’assistenza attraverso un lavoro di équipe in cui i ruoli dei vari operatori si integrino al fine di coinvolgere il malato in una rete di professionalità e insieme di umanità partecipe che valorizzi l’apporto di tutti e soprattutto sappia ascoltare i bisogni soggettivi e soddisfarli per migliorare, nonostante la malattia avanzata, una qualità di vita spesso precaria.

Cosa significa fornire assistenza

L’attività assistenziale si basa su alcuni punti fermi che è utile riassumere:

  • assunzione in cura del malato e della sua famiglia
  • creazione di un ambiente il più possibile domestico
  • controllo attento e puntuale dei sintomi, primo fra tutti il dolore
  • attenzione particolare all’alimentazione ed ai problemi ad essa correlati
  • instaurazione e mantenimento di una reale comunicazione tra operatori, malato e famiglia
  • attuazione concreta del lavoro di équipe
  • elevato rapporto operatori pazienti.

Ciò che è difficile esprimere è il clima che si cerca di creare all’interno dell’hospice, fatto di disponibilità, di preoccupazione a soddisfare i bisogni, di capacità di accogliere con comprensione e misura anche le reazioni esasperate di malati e di familiari passate attraverso dure prove.